La Rubrica di Melissa La mia storia con il cibo…e altro!
Dove eravamo rimasti? Ah, si! Che io mangio molta più verdura dei miei familiari, anche se non è che ci voglia molto a superarli nelle quantità… giusto ieri sera mio padre, ad una mia domanda sulle verdure che mangia ha risposto in questo modo “non sono mica una mucca che devo mangiare verdura!”
È difficile far cambiar idea alle persone, soprattutto ai genitori in relazione al cibo. Basti pensare che mia mamma non ha mai accettato la mia allergia ai formaggi, per cui se fosse stato per lei, io non avrei più mangiato a casa loro… mio padre fortunatamente, invece, si è fatto carico e controllava sempre che le pietanze fossero adatte a me.
Ma l’ottica di mia mamma è quella di una volta “se mangi poco di tutto non ti fa male”, che applicato a chi è diventato intollerante non va bene. Ma questa filosofia, purtroppo, è ampiamente diffusa anche nelle mentalità dei ristoratori. Non avete idea di quante volte ho detto che ero allergica alle proteine del latte e mi è stato risposto… “non si preoccupi, è tutto sotto controllo!” e poi facendo domande più specifiche scoprire che “si c’è un po’ di ricotta!”. Ma la ricotta è un formaggio!
La tematica vera è che in Italia non c’è la cultura delle allergie alimentari. Per assurdo io ho avuto molte meno difficoltà a mangiare bene in Austria, dove andavo due volte all’anno con l’organizzazione di network marketing di cui faccio parte, piuttosto che a Rimini in una pensione dove sono stata costretta ad andare al supermercato e acquistare gli yogurt da mangiare a colazione!!!
Io ho avuto la fortuna di poter viaggiare per un certo periodo, e quindi ho sperimentato anche sapori diversi dalla cucina italiana, anzi io all’estero non voglio mangiare italiano… lo faccio benissimo qui a casa mia! Ho invece il desiderio di provare i sapori locali. Questo mi ha portato anche a frequentare i cosiddetti locali etnici in Italia.
Sono andata per la prima volta al ristorante cinese ed al ristorante indiano a Londra, nel 1986. Esperienza fantastica in entrambi i casi. Tornata a Milano, mia città natale, ho subito cercato dei ristoranti dove andare. Non vi dico la delusione! Perché in quell’occasione ho scoperto che i ristoranti etnici in Italia modificano le ricette originali in funzione del nostro gusto! Orrore!
Ma onestamente certe cucine etniche sono adattissime al mio regime alimentare.
Vi faccio degli esempi: le cucine orientali difficilmente propongono piatti con burro, formaggio, panna o altro… non è nella loro cultura (vedi cinese, coreana, vietnamita, giapponese etc etc), fatta eccezione per quel maledetto formaggio spalmabile con il nome di una città americana (giusto per non fare pubblicità) che viene messo adesso in quasi tutte le varietà di sushi “perché a noi italiani piace”. Ma il sushi originale quel formaggio non l’ha visto neanche dipinto!!!!!
La cucina indiana, invece, bisogna stare attenti… tutto ciò che è “tandori” significa che è stato fatto marinare o cotto con lo yogurt. La cucina egiziana non prevede formaggio, mentre la turca, un po’ come la greca, fa grande utilizzo di yogurt. Dopo un po’, se piace mangiare, fa anche piacere informarsi sulle abitudini dei paesi diversi dal nostro.
Ma fondamentalmente se uno non vuole sbagliare se mangia pesce (o carne) alla griglia e verdure non sbaglia! E ottiene anche il risultato, non di secondaria importanza, di mantenere la linea!
Stavo giusto parlando ieri con una mia amica che fino a poco tempo fa la pausa pranzo era per me limitante, perché i posti dove ero sicura di mangiare erano pochi…. Oggi non mi preoccupo più perché ho scoperto che anche se mangio solo verdure, arrivo a sera benissimo, anzi non mi viene il “coccolone post-prandiale” e passo un pomeriggio in ufficio non appesantita da una digestione impegnativa.
Sto imparando che veramente il nostro stato di salute generale è fortemente legato all’alimentazione, anche se non siamo abituati a ragionare in questo modo…
Ma su come ragioniamo ci sentiamo la prossima volta!!!
Ciao
Mel – team Il velo di Maya
29/07/2020