Tratto da e-mail inviata a iscritti Newsletter Il velo di Maya olistico 20/12/2019
In questo periodo, anno dopo anno, ripeti sempre gli stessi gesti e canti le celestiali canzoni.
Albero o Presepe?
Tutti e due?
Sì, ma per quale motivo?
Solo tradizione? Oppure una parte di Te sente un richiamo verso qualcosa di più Grande?
L’Albero come simbolo di Vita è presente in molte culture antiche. Anche prima del Cristianesimo.
Troviamo immagini di Alberi cosmici tra le civiltà della Mesopotamia, incontriamo nell’Induismo il Fico Sacro Asvattha, nell’Edda norrena il Frassino Yggdrasill che sorregge i nove mondi e la Quercia Irminsul l’albero del mondo per i Sassoni.
Nell’antico Egitto l’Albero sacro per eccellenza è Nehet, il Sicomoro sui cui rami abitano gli dei, ma anche Djed, la colonna sacra, rappresentazione della spina dorsale del dio Osiride, simbolo di stabilità e vita eterna.
Nella cosmologia Altai incontriamo l’Altï Bürlü Bay Täräk il ricco albero dalle sei foglie, l’immenso Abete (per alcuni Frassino) che unisce la terra al cielo.
Anche nelle Americhe riconosciamo il simbolo dell’Albero cosmico nell’uso Sioux di piantare un albero al centro dello spazio riservato alla danza del Sole.
Tra gli Aztechi troviamo il dio Quetzalcòatl che dona agli uomini un Albero di cacao rubato agli dèi.
Secondo una tradizione cinese l’albero Chien-mu (Legno diritto) è al centro del mondo e lungo di esso si spostano gli dei per accordare fra loro Cielo e Terra.
In Grecia l’Abete era l’albero sacro di Artemide.
E che dire dell’Albero della Vita della Cabala? Lo strano disegno con le palline…
Come segno di venerazione verso gli alberi consacrati, dai tempi degli antichi babilonesi in avanti sorge l’usanza di appendere frutti (fichi o mele) come offerte alle divinità. Tale tradizione si è diffusa in tutto il nord Europa: per compiacere gli dei e i contadini appendevano sugli alberi i frutti dei loro raccolti.
La nascita di Cristo è stata festeggiata dalla comunità cristiana solo nel IV sec. d.C.
In molti paesi di Europa esisteva l’usanza di cercare alcune settimane prima del Natale ogni specie di germogli, cespugli, piante frondose che potessero sbocciare o di cui si potesse forzare la germogliazione nella notte di Natale (v. i rami di Santa Barbara).
Tradizione e Leggenda si uniscono: nei territori germanici nel periodo medioevale erano diffuse le Sacre rappresentazioni di Adamo ed Eva il 24 dicembre, giorno in cui il calendario cristiano commemora i progenitori biblici.
Nella Genesi troviamo due Alberi e uno di questi è chiamato Albero della Vita. Uniamo quindi l’Albero del Paradiso con la Leggenda della Vera Croce.
Secondo la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine Adamo vicino alla morte manda suo figlio Šet in Paradiso per ottenere l’olio della misericordia come viatico di morte serena. L’Arcangelo Michele gli consegna un ramoscello dell’Albero della vita per collocarlo nella bocca di Adamo al momento della sua sepoltura; in altra versione vengono consegnati 3 semi. Dai semi nasce un Abete che ha miracolosamente in sé le caratteristiche del pino, del cedro e del cipresso.
L’albero viene in seguito ritrovato da re Salomone che ordina di abbatterlo per la costruzione del Tempio di Gerusalemme: al momento del taglio risulta però sempre troppo lungo o troppo corto tanto da non poter essere utilizzato, viene allora deciso di usarlo come passerella su un fiume e qui viene riconosciuto da una donna, la regina di Saba, che profetizza il futuro utilizzo della tavola; Salomone prende quindi la decisione di farlo sotterrare.
Quando Cristo viene condannato, la vecchia trave viene ritrovata dagli ebrei che la utilizzano per la costruzione della Croce.
Un’altra antica legenda racconta la nascita dell’albero di Natale come simbolo cristiano ad opera di Giovanni Tauler vissuto intorno al 1300 d.C., un religioso tedesco che intuisce che agli uomini serve un simbolo esteriore che possa ricordare l’avvento della natività. Riempie quindi un albero di luci, affinché quello splendore nella notte possa esteriorizzare la Luce che deve nascere dentro ognuno alla mezzanotte.
Nel 1642 si ha notizia di un albero natalizio addobbato in una casa di Strasburgo; appare poi sporadicamente verso la metà del diciottesimo secolo in Germania centrale.
Nel diciannovesimo secolo diventa con maggior frequenza ornamento spirituale del Natale.
Nel 1822 Goethe durante il periodo precedente la festa di Natale lancia l’invito di celebrare questo momento con poesie composte da ciascuno secondo le proprie capacità. Raccoglie poi le poesie scritte dal popolo, aggiunge una sua poesia come introduzione e incarica il futuro granduca Karl Alexander, che aveva all’epoca 3 anni, di offrire il libricino al granduca Karl August sotto l’albero di Natale. Ed ecco l’usanza di scrivere poesie per Natale.
Nel 1840, la duchessa di Orléans, imitando l’ambasciatore asburgico, fa addobbare un enorme albero nel giardino delle Tuilleries a Parigi e la moda dilaga tra tutte le corti europee.
Secondo Rudolf Steiner eventi di Saggezza Superiore permisero di unire la festa del Natale in Europa Centrale e Settentrionale con l’antica festa del solstizio invernale. Quando esteriormente le forze del sole sono al minimo e il buio è al culmine, lo Spirito in noi si percepisce unito con lo Spirito dell’universo disceso dentro la terra e queste forze unite conducono il seme verso una nuova vita.
Ascoltiamo le parole di Steiner:
“L’albero di Natale è un simbolo di quella luce che deve sorgere dall’intimo dell’anima nostra e per mezzo della quale possediamo l’immortalità dell’esistenza spirituale. Sia per noi un simbolo per ciò che deve illuminare e ardere nelle nostre anime, per innalzarci al mondo spirituale!”
Per te che ami praticare lo Yoga, tra gli addobbi natalizi troviamo le palle colorate, i festoni e le luci. L’Albero è forse l’immagine dell’apertura dei Chakra e della loro luce, il risveglio della Kundalini e quindi la scoperta del nostro universo interiore?
Invece per te amico nerd eccoti una chicca: chiediti sottovoce per quale motivo il mitico Doctor Who si ritrova sempre in una avventura natalizia…
Quest’anno c’è tanto su cui meditare!
Musiche consigliate: Mary, Did You Know? – Pentatonix
Carol of the Bells – Pentatonix
Musica di Natale Sinfonia Bach (Musica Classica)
omissis