“Jingwei riempie il mare”
La leggenda narra di una giovane principessa di nome Nu Wa (in onore della divinità), figlia dell’imperatore delle fiamme Yan, che desiderava vedere dove nascesse il sole.
La giovane donna, che amava il mare, una mattina partì con una barchetta a remi ma venne sorpresa da una tempesta che fece ribaltare la barca e annegare la ragazza.
Quando il suo corpo toccò il fondale, la sua anima velocemente salì verso la superficie trasformandosi in un uccello dalla testa striata, il becco bianco e gli artigli rossi e iniziò a emettere il verso “jingweeeeeeeewiiii, jingweeeeeeeeeiii”.
Iniziò allora ad odiare il mare e decise di renderlo arido riempiendolo con legna e sassolini della Montagna in modo che nessun’altra persona potesse annegare.
La nostra storia termina con il Dio del Mare che un giorno iniziò a sbeffeggiare l’uccellino dicendogli che le sue acque erano così vaste e profonde che non sarebbe mai riuscito nell’intento, ma l’uccello rispose con fermezza di essere pronto a spendere tutto il tempo necessario, anche cento milioni di anni per raggiungere il suo scopo.
In Cina esiste il modo di dire “Jin riempie il mare” che se da una parte indica l’ammirazione per la forza e la determinazione nello spingersi verso una meta dell’apparenza irraggiungibile, dall’altra ammonisce nel non sprecare energie per futili scopi.
(Ricerche tratte dal web: esistono diverse versioni di questa leggenda)
A me ricorda anche una mitica puntata di Doctor Who con Peter Capaldi…
Sabrina