Sabrina Zinoni alla trasmissione Carpeoro Racconta.
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Sergio, che ha 61 anni e lavora in banca, pratica da 15 anni : “ Sono forse il più vecchio allievo di Claudio. Ho sempre fatto sport (sci, tennis etc) ma mi ha sempre incuriosito la medicina alternativa e quei movimenti lenti del Taichi che vedevo nei documentari sulla Cina. L’ideale sarebbe praticare al mattino per attivare l’energia vitale che abbiamo in noi, ma lavorando è difficile, però mi sono accorto che anche alla sera, quando si arriva stanchi o stressati, quell’ora di taichi o di ‘esercizi taoisti’, ti aiuta a rilassarti , e quando finisce la lezione ti senti di nuovo carico di energia. Ogni tanto, in metropolitana , ‘testo’ l’equilibrio tenendo le gambe leggermente piegate e il coccige retroflesso e vedo che non ho bisogno di tenermi. Il consiglio che posso dar a chi inizia è di praticare il più possibile. La difficoltà iniziale è la coordinazione dei movimenti a cui deve subentrare la fluidità, che di solito arriva più tardi. Spesso, all’inizio, il movimento appare un po’ robotico oppure si tende ad accellerare, presi dall’ansia, per finire un movimento e iniziare il successivo”.
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“Io lavoro al tribunale di Milano – racconta Silvana – e volevo trovare uno spazio per me. Avevo iniziato a fare aikido con un maestro Francese, ma l’ho trovato molto militaresco, così un anno e mezzo fa ho iniziato col taichi . Mi piace perché pratico insieme ad altri e non è come in palestra dove ognuno è per conto suo. Quando faccio i mestieri in casa vedo che cambiano anche i gesti minimi e , sul lavoro, se subisco una critica o se c’è un conflitto, mi ferisce molto meno. Prima incassavo, ma mi rovinavo tutta la giornata. Anche in metropolitana o in autobus il contatto con la massa delle persone non mi da più fastidio come prima. So che posso muovermi come se avessi recuperato uno spazio mio”
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Riccardo, che ha 35 anni e fa il programmatore, dice : “Ho iniziato un’attività fisica col pugilato che pratico tutt’ora ( trovo la boxe molto più corretta e meno violenta del calcio ) ma cercavo anche qualcosa che lavorasse anche sulla concentrazione, sulla respirazione. Ho iniziato a praticare taichi un anno e mezzo fa e ho notato che non ho più mal di schiena e sono 2 anni che non ho l’influenza …”
Gli chiedo se queste pratiche hanno lasciato delle tracce anche nella gestione dei conflitti.
“Beh – risponde – con la boxe è piu semplice : a Madrid ho messo ko uno che voleva rubarmi il portafoglio. Il taichi mi ha aiutato di piu’ a livello mentale e interiore. Il fatto di entrare in un ciclo di respirazione ti aiuta a non farti prendere dall’ansia in certe situazioni : un ingorgo stradale quando sei in ritardo, oppure se il capo o un cliente ti fa girar le balle o se la moglie ti cazzia per quello che non hai fatto. Banalmente per me è un modo di iniziare in modo diverso la giornata, di liberarmi la mente dai pensieri della sera prima.”